Un piede nel presente e lo sguardo diritto e aperto sul futuro
La Convention di presentazione della stagione sportiva quest’anno si è fatta in tre. Negli ultimi due anni abbiamo riunito a Milano i dirigenti di tutta Italia (circa 500) per vivere insieme una giornata indimenticabile. Quest’anno abbiamo scelto di cambiare. Lo abbiamo fatto per stare più vicini al territorio. Tre Convention: una al Nord, una al Centro ed una al Sud. Si comincia oggi a L’Aquila (tutti i Comitati del Centro Italia). Poi sarà la volta di Napoli (Sud) e di Genova (Nord). Se cambia il modello organizzativo, immutata resta l’importanza di questo momento associativo. Presentare la stagione (e farlo bene) è fondamentale. Non si tratta di un dettaglio, ma di un grande investimento educativo. Obbliga ad avere chiare le priorità, gli obiettivi, le strategie, gli appuntamenti più importanti, le attenzioni più significative da vivere nei prossimi 11 mesi. Obbliga anche a spiegarli con semplicità e chiarezza agli altri, in modo che diventino patrimonio di tutta l’Associazione. Mi piace immaginare che questa voglia di “presentare la stagione” si diffonda capillarmente sul territorio. Immagino che ogni Comitato si preoccupi di incontrare le società sportive per presentare la stagione sportiva. Vitalità e creatività per trovare il modo di farlo certo non vi mancano. Immagino che anche tante società sportive vogliano raccogliere questa sfida scegliendo di organizzare un momento in cui presentare la propria stagione ai genitori, ai ragazzi, alle istituzioni, alla comunità e magari all’intero quartiere o Paese. Tornando a l’Aquila, è bene ricordare che quella di oggi sarà una giornata intensa e impegnativa. Sono tante le novità presentate che meriterebbero di essere evidenziate. Ne scelgo due che mi sembrano estremamente significative. L’introduzione del decennio culturale del Csi. Per la prima volta nella sua storia l’Associazione vuole dotarsi di un documento che possa orientare culturalmente il cammino da percorrere nei prossimi dieci anni. Avvertiamo l’esigenza di “guardare lontano” per dare solidità al nostro cammino di oggi. In un mondo in cui si naviga a vista con progetti a breve termine è un segno di coraggio e di profezia. La seconda novità riguarda l’introduzione del “piano territoriale di strategie di sviluppo”. Si tratta di un documento semplice (un paio di paginette) in cui chiediamo ad ogni Comitato provinciale di indicare chiaramente quali sono gli obiettivi che vuole raggiungere in questa stagione, come intende raggiungerli, cosa possiamo fare per aiutarlo. Questo “obbligherà” tutti ad avere le idee chiare ed a orientare meglio quella passione educativa e quella voglia di crescere e di fare meglio che è nel cuore di ciascuno. Mi piace immaginare che un giorno ogni società sportiva sarà dotata di un concreto “progetto educativo” (largo respiro) e di un piano annuale di strategie di sviluppo, nel quale indicare obiettivi concreti (educativi e sportivi) della stagione. Se qualcuno ci vuole provare già quest’anno…